sabato 24 luglio 2010

Ancora su "Castle"
















Torno ancora a parlare di "Castle". Che palle, direte voi, ma che ci posso fare se è uno dei telefilm più divertenti e intelligenti che ci sia in questo momento in circolazione?
Come di certo saprete il protagonista della serie è uno scrittore di nome Richard Castle. Collabora con il detective Kate Beckett come consulente e, insieme, risolvono omicidi.
L'idea è vecchia come il cucco, ma qui è tutto fatto molto bene e l'U.R.S.T (Un-resolved Sexual Tension) tra i due protagonisti funziona come poche altre volte.
Castle scrive romanzi che hanno per protagonista una detective donna che si chiama Nikki Heat e che è ispirata a Beckett: in realtà Castle ha messo in questo personaggio tutte le fantasie che lui ha sulla "collega" e sono molte, credetemi.
Ma non è finita qui perché poi il romanzo di cui sopra, intitolato nella finzione "Heat Wave", è uscito veramente in libreria: in Italia è edito da Fazi. Si chiama sempre "Heat Wave" ed è scritto da Richard Castle.
Pura operazione commerciale, ma molto divertente, perché il libro non racconta le avventure di Castle e di Beckett, ma quelle di Nikki Heat.
Ed ora permettetemi una divagazione: spesso, nella serie, appaiono degli scrittori veri. Castle gioca spesso a poker con Michael Connelly e James Patterson e sono gli stessi Patterson e Connelly ad interpretare simpaticamente se stessi.
Geniale un dialogo tra Castle e sua madre in uno degli ultimi episodi della seconda stagione (o era proprio l'ultimo episodio?). Lei dice al figlio che James Patterson ha chiamato e che arriverà in ritardo al poker di quella sera e Castle risponde, serio: - Probabilmente userà quel tempo per scrivere un altro libro.
Un ultimo tocco di classe: sembra che a scrivere "Heat Wave", con lo pseudonimo di Richard Castle sia stato proprio James Patterson ;-)

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